Come prevenire il marciume apicale nei pomodori attenzione ai segnali

Il marciume apicale rappresenta una delle più spiacevoli insidie che possono compromettere la coltivazione dei pomodori. Spesso il frutto appare perfettamente sano, ma improvvisamente si manifesta quella macchia scura alla base. Si tratta di una lesione secca che rende il pomodoro inutilizzabile. È facile attribuire il problema a funghi o parassiti, ma in realtà non si tratta di una malattia vera e propria: il marciume apicale è una manifestazione legata a uno squilibrio fisiologico della pianta.

Cause del marciume apicale

Il marciume apicale è dovuto principalmente a una carenza di calcio nei frutti. Tuttavia, spesso il calcio nel terreno è presente in quantità sufficiente: il vero problema è che la pianta non riesce ad assorbirlo in modo efficace. Questo può accadere, ad esempio, quando l’irrigazione è irregolare o insufficiente, oppure se le radici sono stressate o danneggiate. Anche sbalzi di temperatura o squilibri nella fertilizzazione possono accentuare il fenomeno.

Il calcio è fondamentale per la pianta, poiché contribuisce a rafforzare le pareti cellulari. Se la pianta non riesce a trasportare abbastanza calcio proprio durante la crescita del frutto, i tessuti cedono e si forma la tipica lesione scura all’apice. Una volta comparsa la macchia, purtroppo, il frutto non è più recuperabile e va eliminato. L’unica soluzione efficace è la prevenzione, da attuare su più livelli.

Un primo intervento utile consiste nell’arricchire il terreno con fertilizzanti a base di calcio. Il nitrato di calcio è tra i prodotti più utilizzati: è facilmente reperibile e va somministrato seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. Anche i concimi fogliari possono essere un valido supporto, soprattutto nelle prime fasi di sviluppo della pianta. L’aspetto fondamentale è che il calcio sia prontamente disponibile già prima della formazione dei frutti.

Come gestire l’irrigazione

La corretta gestione dell’irrigazione è essenziale. Un’irrigazione insufficiente ostacola l’assorbimento dei nutrienti da parte delle radici, mentre un eccesso d’acqua può causare ristagni e stress radicale. L’ideale è mantenere il terreno costantemente umido, evitando sia la siccità che l’eccesso d’acqua. Un impianto di irrigazione a goccia rappresenta una soluzione pratica ed efficiente, poiché distribuisce l’acqua in modo uniforme e mirato, riducendo gli sprechi.

Un terreno ben drenato è altrettanto importante. Nei suoli troppo compatti, poveri di sabbia o con argilla non ben lavorata, l’acqua tende a ristagnare, favorendo problemi alle radici. In questi casi, è consigliabile migliorare la struttura del terreno aggiungendo materiali drenanti o compost maturo. Una lavorazione accurata del suolo all’inizio della stagione può fare la differenza, favorendo anche una migliore ossigenazione delle radici.

Anche la scelta della varietà di pomodoro può incidere sulla sensibilità al marciume apicale. Alcune tipologie sono più resistenti di altre: le varietà tonde e lisce, ad esempio, tendono a essere meno soggette rispetto a quelle costolute o di grandi dimensioni. I pomodori allungati, come i San Marzano, se coltivati con le giuste attenzioni, risultano spesso meno vulnerabili.

pH e pacciamatura

Monitorare il pH del terreno è un altro accorgimento utile. Un suolo troppo acido o troppo alcalino può ridurre la disponibilità di calcio per le piante. Il valore ideale del pH si colloca tra 6 e 6,5. Esistono kit specifici per la misurazione, facilmente reperibili nei negozi specializzati. Se necessario, si può intervenire correggendo il pH con l’aggiunta di calce o altri ammendanti.

La pacciamatura rappresenta un’ottima pratica per proteggere le radici dal caldo eccessivo e limitare l’evaporazione dell’acqua dal suolo. Utilizzare paglia, foglie secche o teli in tessuto non tessuto aiuta a mantenere costante l’umidità, ostacola la crescita delle erbe infestanti e preserva la struttura del terreno dagli effetti delle piogge intense.

Le potature mirate sono altrettanto importanti per la salute della pianta. Eliminare le femminelle, ovvero i germogli che crescono tra il fusto e i rami principali, permette alla pianta di concentrare le proprie energie sulla produzione dei frutti. Anche i cosiddetti succhioni possono essere rimossi per favorire una migliore distribuzione dei nutrienti verso i pomodori in crescita.

Cura della pianta

Se le foglie iniziano a ingiallire o presentano segni di muffa, è consigliabile procedere con la defogliazione. Rimuovere le foglie malate aiuta a limitare la diffusione di eventuali infezioni e migliora la circolazione dell’aria tra i rami, creando un ambiente meno favorevole allo sviluppo di marciumi e patogeni.

Monitorare costantemente le piante è fondamentale. Alla comparsa dei primi sintomi di marciume apicale, è opportuno intervenire tempestivamente: rimuovere i frutti colpiti e verificare eventuali errori nell’irrigazione o nella concimazione può evitare che il problema si diffonda ulteriormente. Spesso bastano piccoli aggiustamenti per riportare la situazione sotto controllo. Un errore frequente è eccedere con i fertilizzanti azotati: un eccesso di azoto stimola una crescita vegetativa troppo rapida, spesso a scapito della qualità e della quantità dei frutti.

In conclusione, come in ogni attività agricola, sono necessari pazienza e attenzione. Il marciume apicale non è un destino ineluttabile: con le giuste cure e qualche accorgimento, è possibile prevenirlo quasi completamente. Ogni pianta ha le sue esigenze e richiede osservazione costante. L’orto insegna anche questo: osservare, intervenire e imparare stagione dopo stagione, affinando sempre di più le proprie competenze.

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