
Quando i pomodori smettono di crescere o si bloccano. La prima cosa da fare è guardare bene l’ambiente in cui stanno. A volte basta un piccolo sbalzo di temperatura o un cambio nel ritmo dell’irrigazione per rallentare tutto. Non è questione di fortuna o di pollice verde, ma di osservazione qualche accorgimento pratico. Sole, acqua, terra: tutto conta, ma va calibrato con attenzione.
Perché i pomodori crescono lentamente?
Uno dei problemi più frequenti e la mancanza di luce. I pomodori vogliono sole, tanto. Non basta che ricevano un po’ di luce filtrata al mattino. Serve esposizione piena, per almeno sei ore al giorno. Se le giornate sono fredde o c’è troppa ombra, la pianta rallenta. Sotto i 15 °, in particolare, la crescita si blocca. Meglio evitare zone esposte a correnti ombreggiate da muri o alberi vicini.

Anche l’acqua va gestita con criterio. Troppo o troppo poca possono fare danni simili. L’irrigazione deve essere costante, le abbondante né scarsa. Le spaccature dei frutti o il fogliame che si affloscia non sono mai buon segnali. Conviene annaffiare alla base, senza bagnare le foglie, così si limitano anche le malattie fungine. La pianta va mantenuta umida, ma non zuppa.
Il terreno è la base di tutto. Se è povero troppo compatto, i pomodori fanno fatica a svilupparsi. Un buon compost del letame ben maturo possono fare la differenza. Non serve esagerare con prodotti chimici, spesso bastano sostanze organiche ben distribuite. La terra deve essere leggera, drenante, ma capace di trattenere l’umidità quel tanto che basta.
La questione del nutrimento dei pomodori
A volte serve anche un po’ di nutrimento in più. Non tutti i terreni sono uguali e può capitare che manchi qualcosa. In certi casi il nitrato di calcio aiuta a rinforzare la pianta e migliora la qualità dei frutti. Ma non bisogna abusarne. Troppo azoto, ad esempio, porta tante foglie pochi pomodori. Meglio concimare con giudizio e osservare come reagisce la pianta.

Chi coltiva varietà indeterminate conosce bene la sfemminellatura. Va tolto il getto che cresce tra fusto e ramo, altrimenti la pianta si concentra sulla vegetazione invece che sulla fruttificazione. Non e un’operazione difficile, basta farla regolarmente. Se ci si dimentica, si rischia di trovarsi con una pianta enorme ma con pochi frutti maturi.
La cimatura è un’altra tecnica utile, soprattutto verso fine stagione. Tagliando la cima del fusto principale, la pianta smette di crescere in altezza e si concentra maturare gli ultimi frutti, è un modo per evitare che l’energia venga dispersa. Va fatta quando si capisce che non c’è più tempo per nuovi frutti, magari a settembre, prima che arrivi il freddo.
Alcune problematiche da considerare
Se le foglie iniziano ad arricciarsi, c’è qualcosa che non va. Può essere stress da caldo, troppa luce, oppure una carenza d’acqua. Anche un terreno troppo ricco di sali può causare questo effetto. Non sempre serve intervenire subito, ma è bene monitorare la situazione. A volte basta cambiare orario di irrigazione o fare una leggera zappatura.

Quando i frutti si spaccano, invece, di solito è colpa di un’irrigazione discontinua. Una lunga siccità seguita da tanta acqua può gonfiare il frutto all’improvviso, facendolo aprire. Meglio dare poca acqua ma spesso, piuttosto che bagnare troppo tutto in una volta. Le spaccature sono porte aperte per muffe insetti, quindi vanno evitate il più possibile.
Coltiva in vaso deve fare più attenzione. Il terreno si asciuga in fretta, e le radici hanno poco spazio. meglio usare contenitori profondi e larghi, con un terriccio ben drenante ma ricco. I vasi in terracotta sono utili perché traspirano, ma si asciugano prima.in estate bisogna controllare l’umidità tutti i giorni, anche due volte al giorno se fa molto caldo.
Per concludere l’argomento
Non tutte le varietà si comportano allo stesso modo. Alcune sono più resistenti, altre più esigenti, è utile scegliere quelle adatte al proprio clima e al tipo di coltivazione che si vuole fare. In certe zone le varietà precoci rendono meglio, in altre quelle a frutto grande hanno bisogno di più tempo. Leggere le etichette o chiedere a chi ha esperienza aiuta.

Un errore comune è piantare troppo vicino. Le piante devono respirare. se sono troppo fitte, l’umidità ristagna, arrivano funghi, e i frutti maturano male. Ogni pianta deve avere il suo spazio per allargarsi, anche per questo le potature leggere aiutano: eliminano foglie inutili e migliorano la circolazione dell’aria, così si evita il marciume e si accelera la maturazione.
Infine, la pazienza conta, i pomodori non sono una coltura da fretta, ci sono giorni in cui sembra tutto fermo, poi all’improvviso compaiono i primi frutti, a volte ci si scoraggia, ma conviene aspettare, ogni stagione è diversa, ogni pianta ha i suoi tempi. L’importante è controllare spesso e fare piccoli aggiustamenti, senza esagerare con i trattamenti.