Come coltivare lavanda profumata anche in vaso

La lavanda è una delle piante aromatiche più amate e diffuse nei giardini e sui balconi di tutta Italia. Il suo profumo intenso, le sue proprietà benefiche e i suoi fiori dal colore inconfondibile la rendono una scelta ideale per chi desidera un angolo verde ricco di fascino e facile da gestire. Ma è davvero possibile coltivare lavanda profumata anche in vaso, magari su un terrazzo o un piccolo balcone? La risposta è sì! Con alcuni accorgimenti, anche chi non dispone di un giardino può godere di questa pianta meravigliosa. In questo articolo vedremo come coltivare la lavanda in vaso, dalla scelta della varietà alla cura quotidiana, per ottenere piante sane, vigorose e profumatissime.

Scegliere la varietà di lavanda più adatta al vaso

Il primo passo per coltivare con successo la lavanda in vaso è scegliere la varietà più adatta. Esistono infatti diverse specie di lavanda, ognuna con caratteristiche specifiche. Le più comuni sono la Lavandula angustifolia (lavanda vera o inglese), la Lavandula stoechas (lavanda farfalla) e la Lavandula dentata. Per la coltivazione in vaso, la Lavandula angustifolia è spesso la più indicata: cresce compatta, resiste bene al freddo e produce fiori molto profumati. Anche la Lavandula stoechas si adatta bene ai contenitori, grazie alle sue dimensioni contenute e ai fiori decorativi, ma richiede temperature più miti.

SP - Lavanda in vaso su balcone

Quando si sceglie la varietà, è importante considerare anche il clima della propria zona. Se si vive in una regione dal clima freddo, meglio optare per specie più resistenti come la Lavandula angustifolia. In zone dal clima mite o mediterraneo, invece, si può sperimentare con varietà più particolari come la Lavandula stoechas o la Lavandula dentata, che però temono il gelo intenso.

Infine, è consigliabile acquistare piantine già sviluppate presso vivai o garden center affidabili. Le piantine giovani, alte circa 10-15 cm, si adattano meglio al trapianto e crescono più rapidamente rispetto ai semi, che richiedono tempi lunghi e condizioni precise per germogliare.

Preparare il vaso e il terriccio ideale

Una volta scelta la varietà, è fondamentale preparare con cura il vaso e il substrato. La lavanda ha bisogno di un contenitore abbastanza grande, profondo almeno 30 cm e largo altrettanto, per permettere alle radici di espandersi e garantire una buona stabilità alla pianta. I vasi in terracotta sono ideali perché traspirano e aiutano a mantenere il substrato asciutto, ma anche quelli in plastica o resina vanno bene, purché dotati di fori di drenaggio sul fondo.

SP - Lavanda in vaso su balcone

Il terriccio deve essere ben drenante, leggero e povero di sostanze organiche. La lavanda, infatti, teme i ristagni d’acqua e si sviluppa meglio in suoli poveri e sassosi. Un buon mix può essere composto da due parti di terriccio universale, una parte di sabbia grossolana e una parte di ghiaia o pietrisco. È consigliabile sistemare uno strato di argilla espansa o ciottoli sul fondo del vaso per migliorare ulteriormente il drenaggio.

Durante la messa a dimora, si consiglia di non interrare il colletto della pianta (la zona di passaggio tra radici e fusto), che deve restare leggermente al di sopra del livello del terreno. Dopo il trapianto, è importante compattare delicatamente il terriccio attorno alle radici e annaffiare moderatamente per favorire l’attecchimento.

Come prendersi cura della lavanda in vaso

La lavanda è una pianta rustica e poco esigente, ma alcune attenzioni sono fondamentali per garantirle una crescita sana e una fioritura abbondante. Innanzitutto, la posizione: la lavanda ama il sole pieno e va collocata in un luogo esposto alla luce diretta per almeno 6-8 ore al giorno. Sul balcone o terrazzo, scegliete la zona più soleggiata e riparata dai venti forti.

SP - Lavanda in vaso su balcone

L’annaffiatura è uno degli aspetti più delicati. La lavanda teme l’eccesso d’acqua: bisogna annaffiare solo quando il terriccio è completamente asciutto, evitando di bagnare le foglie e i fiori. In estate, nei periodi più caldi, può essere necessario annaffiare una volta a settimana, mentre in inverno le annaffiature vanno drasticamente ridotte o sospese, soprattutto se la pianta è all’aperto e riceve la pioggia.

La concimazione non è indispensabile, anzi, un eccesso di nutrienti può ridurre la produzione di oli essenziali e il profumo dei fiori. Se desiderate stimolare la crescita, potete somministrare un fertilizzante specifico per piante aromatiche a basso contenuto di azoto, una o due volte durante la stagione vegetativa (primavera-estate).

Potatura, raccolta e protezione invernale

La potatura è fondamentale per mantenere la lavanda compatta, vigorosa e produttiva. Dopo la fioritura, in tarda estate o inizio autunno, si consiglia di tagliare i fusti sfioriti e accorciare leggermente la chioma, senza arrivare al legno vecchio, che fatica a produrre nuovi germogli. Una potatura regolare aiuta la pianta a non spogliarsi alla base e a produrre fiori più abbondanti negli anni successivi.

SP - Lavanda in vaso su balcone

La raccolta dei fiori va effettuata quando le spighe sono ben sviluppate ma non ancora completamente aperte. Si tagliano i fusti con le infiorescenze e si lasciano essiccare in mazzi appesi in un luogo ombreggiato e ventilato. I fiori secchi possono essere utilizzati per profumare la casa, preparare sacchetti antitarme o realizzare cosmetici naturali.

In inverno, la lavanda in vaso è più vulnerabile al freddo rispetto a quella in piena terra. Se abitate in una zona soggetta a gelate, proteggete il vaso avvolgendolo con tessuto non tessuto o spostandolo in una zona riparata, come una veranda o una serra fredda. Evitate di tenere la pianta in ambienti riscaldati: la lavanda ha bisogno di un periodo di riposo vegetativo al freddo per rifiorire l’anno successivo.

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