
L’oleandro (Nerium oleander) è una delle piante ornamentali più diffuse nei giardini mediterranei grazie alla sua resistenza, alla fioritura abbondante e ai colori vivaci dei suoi fiori. Tuttavia, prima di scegliere di coltivare questa specie nel proprio spazio verde, è fondamentale conoscere i rischi che comporta, sia per la salute delle persone che degli animali domestici. In questo articolo analizzeremo tutti gli aspetti critici relativi all’oleandro, fornendo consigli utili per una coltivazione sicura e consapevole.
Caratteristiche dell’oleandro e diffusione nei giardini
L’oleandro è un arbusto sempreverde originario delle regioni mediterranee e dell’Asia sud-occidentale. È apprezzato per la sua capacità di adattarsi a climi aridi e terreni poveri, oltre che per la sua tolleranza alla salsedine e all’inquinamento urbano. Le sue foglie sono lanceolate, coriacee e di colore verde scuro, mentre i fiori, che sbocciano dalla primavera all’autunno, possono essere bianchi, rosa, rossi o gialli, spesso riuniti in grappoli vistosi.

Grazie a queste caratteristiche, l’oleandro è spesso scelto per siepi, bordure e viali alberati, sia in giardini privati che in spazi pubblici. La sua crescita rapida e la scarsa necessità di manutenzione lo rendono ideale per chi desidera un effetto decorativo a lungo termine senza grandi sforzi. Tuttavia, la sua diffusione nasconde una serie di rischi che non tutti conoscono.
Prima di piantare un oleandro nel proprio giardino, è importante informarsi sulle sue peculiarità e sulle precauzioni necessarie per evitare spiacevoli conseguenze, soprattutto in presenza di bambini e animali domestici.
Tossicità dell’oleandro: un pericolo spesso sottovalutato
Uno degli aspetti più critici dell’oleandro è la sua elevata tossicità. Tutte le parti della pianta – foglie, fiori, semi, rami e persino la linfa – contengono potenti glicosidi cardioattivi, tra cui l’oleandrina e la neriantina. Queste sostanze, se ingerite, possono provocare gravi intossicazioni sia negli esseri umani che negli animali domestici.

Nei bambini, anche una piccola quantità di foglie o fiori può causare sintomi come nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, aritmie cardiache, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, arresto cardiaco. Negli adulti, la pericolosità rimane elevata, soprattutto in caso di ingestione accidentale o di uso improprio di parti della pianta per scopi medicinali tradizionali o artigianali.
Gli animali domestici, come cani, gatti, conigli e cavalli, sono particolarmente a rischio, poiché possono mordicchiare rami o foglie durante il gioco o la curiosità. Anche piccole quantità possono essere letali, con sintomi che vanno dalla salivazione eccessiva a convulsioni e collasso cardiaco. È quindi fondamentale valutare attentamente la presenza di oleandro in giardini frequentati da bambini o animali.
Altri rischi legati alla coltivazione dell’oleandro
Oltre alla tossicità, l’oleandro presenta altri rischi meno noti ma comunque importanti. La linfa, ad esempio, può causare irritazioni cutanee o reazioni allergiche a contatto con la pelle, soprattutto durante la potatura o la manipolazione dei rami. È consigliabile indossare sempre guanti e protezioni adeguate quando si lavora con questa pianta.

Un altro pericolo riguarda la combustione dei residui di potatura: bruciare foglie o rami di oleandro libera fumi tossici che, se inalati, possono causare gravi problemi respiratori. Per questo motivo, i resti della pianta devono essere smaltiti correttamente nei centri di raccolta dei rifiuti vegetali, evitando di utilizzarli come legna da ardere o compost.
Infine, bisogna prestare attenzione anche all’acqua in cui sono immerse parti di oleandro recise: i principi attivi tossici si dissolvono facilmente e possono contaminare l’acqua, rendendola pericolosa per persone e animali che dovessero ingerirla accidentalmente.
Consigli per una coltivazione sicura e responsabile
Nonostante i rischi, l’oleandro può essere coltivato con successo e in sicurezza seguendo alcune semplici precauzioni. In primo luogo, è importante valutare la posizione della pianta: evitare di collocarla in aree facilmente accessibili a bambini e animali domestici, preferendo zone recintate o rialzate.

Durante la potatura o altre operazioni di manutenzione, è fondamentale indossare guanti, occhiali protettivi e, se necessario, mascherina per evitare il contatto con la linfa e l’inalazione di polveri o particelle. Dopo il lavoro, lavare accuratamente mani e attrezzi per eliminare ogni traccia di sostanze tossiche.
Infine, è importante informare familiari, ospiti e vicini sulla presenza e sui rischi dell’oleandro, in modo da prevenire incidenti accidentali. In caso di ingestione o contatto sospetto, rivolgersi immediatamente a un medico o a un veterinario, portando con sé una parte della pianta per facilitare la diagnosi e il trattamento.