Le autorità sanitarie internazionali hanno segnalato un incremento dei casi di mielite flaccida acuta, una rara patologia neurologica che ricorda la poliomielite e che si manifesta con debolezza muscolare e paralisi, colpendo prevalentemente la popolazione pediatrica. Sebbene questa condizione sia già stata documentata in passato, desta oggi particolare preoccupazione per la possibile correlazione con l’Enterovirus D68, un agente virale responsabile di infezioni respiratorie che, in alcuni casi, può evolvere in complicanze neurologiche.
L’Enterovirus D68
L’Enterovirus D68 fu identificato per la prima volta nel 1962, in concomitanza con alcuni focolai di infezioni respiratorie che interessarono soprattutto bambini e soggetti affetti da patologie respiratorie preesistenti, nei quali si osservava un peggioramento del quadro clinico. I sintomi più frequenti comprendono febbre, tosse, respiro sibilante e difficoltà respiratorie, che in una minoranza di casi possono progredire fino a determinare complicanze neurologiche.

Tra le complicanze più gravi figura la mielite flaccida acuta, caratterizzata da una rapida insorgenza di debolezza muscolare e paralisi. L’Enterovirus D68 si trasmette principalmente attraverso le secrezioni respiratorie, come saliva, muco e le goccioline emesse con tosse e starnuti, ma la contaminazione può avvenire anche tramite superfici infette. I periodi di maggiore incidenza si registrano generalmente tra agosto e ottobre.
Pur essendo considerato un patogeno respiratorio, l’associazione dell’Enterovirus D68 con la mielite flaccida acuta rende il quadro clinico più complesso. Studi recenti hanno individuato tracce del virus nel liquido cerebrospinale di pazienti affetti da questa condizione, suggerendo un possibile nesso causale tra infezione virale e danno neurologico.
La sorveglianza della diffusione
Negli Stati Uniti, nel 2014, l’Enterovirus D68 è stato responsabile di un marcato aumento dei casi di mielite flaccida acuta, con oltre 120 bambini colpiti da una paralisi simile a quella provocata dalla poliomielite. Episodi analoghi sono stati documentati anche in Europa, in particolare in Germania e nel Regno Unito, spingendo le autorità sanitarie ad innalzare i livelli di sorveglianza e monitoraggio.

Il monitoraggio dell’Enterovirus D68 si basa su un sistema integrato che combina la segnalazione clinica, l’esecuzione di test di laboratorio e l’analisi delle acque reflue, permettendo così di rilevare la presenza del virus e di tracciare la sua circolazione all’interno delle comunità. Una stretta collaborazione tra autorità sanitarie, centri di ricerca e personale medico è essenziale per contrastare efficacemente la diffusione del virus.
Nonostante l’impegno nella sorveglianza, la diagnosi dell’Enterovirus D68 rimane complessa, poiché i sintomi iniziali sono spesso indistinguibili da quelli di altre infezioni respiratorie. È quindi fondamentale che i medici includano l’Enterovirus D68 nella diagnosi differenziale dei pazienti che presentano sintomi respiratori di media o elevata gravità.
La mielosi flaccida acuta
La mielite flaccida acuta si manifesta tipicamente con una rapida perdita di forza muscolare che può evolvere fino alla paralisi. I sintomi iniziali possono comprendere febbre, tosse e dolori muscolari, seguiti da una riduzione del tono muscolare, perdita dei riflessi e, nei casi più gravi, compromissione della funzione respiratoria che può rendere necessario il supporto ventilatorio.

Attualmente non esistono terapie specifiche per la mielite flaccida acuta; la gestione clinica si concentra sul trattamento dei sintomi e sulla riabilitazione fisica, con l’obiettivo di preservare e recuperare la forza, il tono e la funzionalità muscolare. L’esito della malattia dipende dalla gravità del quadro clinico e dalla tempestività con cui vengono avviati la diagnosi e l’intervento riabilitativo.
Alcuni pazienti riescono a recuperare completamente, mentre altri possono presentare deficit motori permanenti. Una diagnosi precoce è fondamentale per iniziare tempestivamente le terapie di supporto, ridurre la gravità dei sintomi e monitorare attentamente l’evoluzione della patologia. I migliori risultati in termini di recupero si osservano generalmente nei bambini che presentano sintomi meno gravi.
L’importanza della prevenzione
La prevenzione dell’infezione da Enterovirus D68 si basa principalmente sull’adozione di rigorose misure igieniche, come il lavaggio frequente delle mani, l’utilizzo di disinfettanti e l’isolamento delle persone contagiate per limitare la trasmissione. Queste semplici precauzioni rappresentano strumenti efficaci per ridurre in modo significativo la diffusione del virus.

Attualmente non è ancora disponibile un vaccino specifico contro l’Enterovirus D68, ma la ricerca scientifica è attivamente impegnata nello sviluppo di strategie immunoprotettive e preventive. È comunque fondamentale mantenere aggiornate le vaccinazioni di routine, come quella contro la poliomielite, per prevenire la diffusione di patologie neurologiche simili.
Le autorità sanitarie invitano la popolazione a segnalare tempestivamente alle strutture competenti qualsiasi caso sospetto di mielite flaccida acuta, al fine di attivare rapidamente le procedure di controllo, sorveglianza e contenimento del virus, oltre a consentire gli approfondimenti diagnostici necessari per identificare l’eventuale presenza dell’Enterovirus D68.