
Dopo un pasto abbondante, oltre a sentirsi pieni spesso si tende a bere molta più acqua del normale; sopraggiunge un senso di sonnolenza che arriva persino al capogiro o al senso di svenimento. A volte, non mancano persino tachicardia e irritabilità, oltre a difficoltà di concentrazione: si tratta di un semplice picco glicemico.
Cibi da picco glicemico
Un’abbuffata di dolci porta inevitabilmente a far schizzare in alto il livello di zuccheri. Se la cosa è reiterata, poi, si può generare una insulino-resistenza che potrebbe persino scatenare il diabete. Ma attenzione, perché non sono solo i dolci a far salire oltremodo la glicemia dopo i pasti: anche i carboidrati.

I carboidrati non sono altri che zuccheri complessi che rilasciano poco a poco l’energia e sono quindi da preferire al fine di avere una scorta durante l’intero arco della giornata. Gli zuccheri semplici, invece, donano una sferzata di energia che però si esaurisce in fretta facendo tornare la voglia di dolce.
Ma se mangiamo una pizza intera e ben condita o un piatto di pasta che super l’etto di peso, i livelli di glicemia saranno comunque piuttosto elevati subito dopo. La soluzione è bilanciare i vari nutrienti e sostituire il più possibile i carboidrati raffinati con quelli integrali e ricchi di fibre.
Esempi di pasti per evitare i picchi glicemici
Innanzitutto sarebbe opportuno evitare di mischiare gli zuccheri: una pizza a pranzo o a cena si può mangiare, ma meglio evitare il dolce o limitarsi a un frutto. Una fetta di torta o qualche biscotto si possono invece consumare se il pasto è stato in prevalenza caratterizzato da alimenti proteici, come carne o pesce.

A colazione, spesso ci si limita a un caffè oppure si consumano brioche ricche di zuccheri: anche per il pasto più importante della giornata vanno evitati gli eccessi, che siano il digiuno o il lievitato ripieno di marmellata e ricoperto di glassa. Un pasto bilanciato prevede quantità ideali di carboidrati e proteine.
I cibi integrali, che siano dolci o salati, contribuiscono a mantenere in equilibrio il livello di zuccheri nel sangue. Le fibre in essi contenute inoltre favoriscono il senso di sazietà perché richiamano acqua e inducono a rinunciare al dolce in aggiunta alla fine del pasto. Ovviamente, sono anche fondamentali per il benessere intestinale.
Controllo della glicemia e movimento
Fare del movimento subito dopo mangiato, soprattutto se il pasto è stato abbondante, è un buon rimedio per aiutare la digestione e per ridurre i rischi del picco glicemico. Naturalmente non si deve fare dello sport impegnativo, ma una lunga camminata o una corsetta sono di grande aiuto in questi casi, se si è esagerato a tavola.

Tornare a casa a piedi dal ristorante o dalla pizzeria, invece di rimettersi in macchina, può essere un modo salutare per terminare una serata tra amici, purché sia possibile. In generale, fare sport aumenta il metabolismo energetico e scongiura i momenti in cui possono verificarsi picchi glicemici. Ma si parte comunque dall’alimentazione.
Il controllo costante della glicemia, sia a digiuno che dopo i pasti, viene suggerito da molti medici a pazienti che sono a rischio di sviluppare il diabete. Si può utilizzare in autonomia un apparecchio pungidito per rilevare gli zuccheri nel sangue e capire istantaneamente dove si è sbagliato. A volte, si prescrive anche la curva glicemica.
Eliminare lo zucchero serve?
Eliminare totalmente gli zuccheri semplici e complessi non è utile all’organismo perché seppure si scongiura il rischio di picchi glicemici, possono intervenire altri tipi di carenze. Ad esempio, una dieta esclusivamente proteica per perdere peso sovraccaricherebbe i reni, quindi meglio non provvedere con soluzioni fai-da-te e consultare sempre il medico.

Un metodo utilizzato spesso dai medici per verificare il livello di glucosio nel sangue e la risposta insulinica è, come già accennato, chiedere al soggetto di sottoporsi alla curva glicemica. Si tratta di un esame che anche molte donne in gravidanza si sentono spesso prescrivere. La prima analisi del sangue si fa a digiuno.
Dopodiché si assume una bevanda che contiene un contenuto controllato di zuccheri in più step, durante i quali il prelievo di sangue viene ripetuto più volte a distanza di ore. A seconda della risposta dell’organismo, si può valutare se esistono picchi glicemici da tenere sotto controllo o si rientra nel range normale.