
Mangiare formaggio tutti i giorni può sembrare innocuo, soprattutto se si è cresciuti con la fettina sulla pasta o il panino con la provola. Ma quando la quantità supera il buon senso, iniziano a emergere alcune funzioni. Il formaggio non è solo una questione di gusto: anche un alimento molto ricco, e non sempre il corpo lo prende bene. Dipende da quanto, da quale tipo e da chi lo mangia.
Il formaggio e le calorie: il rapporto
Il formaggio è calorico, questo si sa. Ma la questione non è solo quante calorie ci sono in una fetta. E anche il tipo di grasso che contiene. Alcuni formaggi, specie quelli stagionati, hanno un contenuto di grassi saturi piuttosto alto. Se si esagera, il rischio è accumulare peso in modo silenzioso. Non subito, ma nel tempo si nota. Pancia più gonfia, vestiti più stretti, e fatica a perdere quei chili in più.

Un altro punto critico è la digestione. Alcune persone fanno davvero fatica a digerire certi formaggi. Soprattutto quelli stagionati, che sono più concentrati. Possono provocare gonfiore, gas intestinali, una sensazione di pesantezza che dura anche ore. Non si tratta solo di intolleranze conclamate. A volte è semplicemente il corpo che non riesce a smaltire tutto quel carico in modo rapido.
C’è anche il discorso del colesterolo. Il formaggio ne contiene, e non poco. Chi già a livelli alti dovrebbe stare doppiamente attento. Anche una porzione giornaliera può far salire i valori se si scelgono sempre tipi ricchi di grassi. Col tempo questo può contribuire ad aumentare il rischio di problemi alle arterie. E non è qualcosa che si nota subito, arriva più avanti.
Il rapporto tra il formaggio e pressione sanguigna
A ciò si aggiunge il sale. Alcuni formaggi, specie più stagionati o quelli da grattugiare, sono veri concentrati di sodio. Chi ha la pressione alta dovrebbe fare molta attenzione. Anche chi pensa di stare bene. Il sodio in eccesso può far trattenere liquidi, aumentare la pressione e creare fastidi che sembrano scollegati: mal di testa, gonfiore, stanchezza improvvisa.

Va considerato anche l’effetto cumulativo. Spesso il formaggio non si mangia da solo. Si aggiunge alla pasta, si mette nella piadina, si abbina la carne. Così si finisce per mangiarne troppo senza accorgersene. Il problema non è solo il formaggio inse, ma il carico totale di grassi e proteine. Il corpo ha un limite, e se lo si oltrepassa ogni giorno, qualcosa si inceppa.
C’è poi la questione delle intolleranze e delle allergie. Alcune persone sanno di essere intolleranti al lattosio, altre no. Ma magari dopo aver mangiato formaggio spesso si sentono stanche, con la pancia gonfia un leggero mal di testa. Può dipendere anche da quello. Non serve avere sintomi eclatanti. Basta una sensibilità più alta, e il corpo manda piccoli segnali.
La quantità di formaggio da mangiare
Un aspetto spesso sottovalutato è il tipo di formaggio. Non tutti sono uguali. Ce ne sono di più grassi, più salati, più leggeri, più freschi. Alcuni come ricotta, fiocchi di latte o mozzarella fresca hanno meno grassi e si digeriscono meglio. Includerli può essere un modo per non rinunciare al gusto, ma alleggerire un po’ il carico giornaliero. Non serve eliminarlo del tutto.

Anche le quantità contano. Spesso si tende a pensare che una fettina in più non faccia la differenza. Ma se lo si fa ogni giorno, diventa abitudine. E da lì è difficile tornare indietro. Una porzione corretta varia dai 30 ai 50 grammi, dipende dal tipo. Superare regolarmente queste dosi può diventare un problema, anche se il formaggio è buono, artigianale fatto con latte di qualità.
Attenzione anche alle associazioni alimentari. Mangiare formaggio nello stesso pasto in cui si consumano anche carne, uova o pesce, significa aumentare molto l’apporto proteico. Il corpo non sempre riesce a gestire questo surplus. Meglio distribuire le fonti proteiche nel corso della giornata. Le linee guida nutrizionali del resto lo dicono da tempo.
Il formaggio e la questione del calcio
C’è chi pensa che il calcio contenuto nel formaggio giustifichi un consumo abbondante. È vero che è una fonte di calcio. Ma ci sono anche altre opzioni. Verdure a foglia verde, legumi, frutta secca. Non serve mangiare formaggio tutti i giorni per avere ossa forti. Anzi, in alcuni casi, troppo formaggio può creare uno squilibrio nel rapporto tra calcio e altri minerali, come il fosforo.

Non bisogna demonizzarlo. Il formaggio fa parte della nostra tradizione, ed è anche un alimento complesso, ricco di gusto e storia. Ma va trattato con rispetto. Non come una giunta innocente. Quando si consuma con moderazione, può stare tranquillamente in una dieta varia, ma se diventa la base di ogni pasto, si rischia di appesantire troppo il corpo.
Infine, ogni persona ha una risposta diversa. C’è chi può mangiarlo spesso senza conseguenze evidenti. E chi invece le risente anche con piccole dosi. Ascoltare il proprio corpo è più utile di seguire tabelle fisse. Gonfiore, stanchezza: sono segnali che vanno considerati. Il formaggio non è un nemico, ma va conosciuto. Per non trasformarlo, inconsapevolmente, in un peso.