L’amianto è stato largamente impiegato nel settore edilizio nei decenni passati, apprezzato per le sue eccellenti proprietà isolanti e per la notevole resistenza al fuoco. Tuttavia, per molto tempo si è trascurata o sottostimata la sua pericolosità per la salute umana. Solo dopo che i rischi sono stati scientificamente accertati, l’amianto è stato definitivamente vietato in Italia nel 1992. Nonostante ciò, numerosi edifici realizzati prima di questa data possono ancora contenerne tracce o manufatti.
L’amianto e i rischi per la salute
L’amianto è costituito da fibre estremamente sottili e invisibili a occhio nudo che, se disperse nell’aria e inalate, possono provocare gravi patologie a carico dell’apparato respiratorio e non solo. La malattia più tipica correlata all’inalazione di fibre di amianto è l’asbestosi, una grave patologia polmonare cronica caratterizzata da fibrosi interstiziale che può evolvere fino a causare insufficienza respiratoria. L’esposizione prolungata può inoltre favorire l’insorgenza del mesotelioma pleurico, un tumore maligno particolarmente aggressivo che colpisce la pleura polmonare.

La pericolosità dell’amianto deriva dalla sua capacità di liberare fibre nell’ambiente, soprattutto quando i materiali che lo contengono si danneggiano, si usurano o si deteriorano. Anche una minima esposizione può comportare l’inalazione di fibre e quindi rischi concreti per la salute, specialmente in ambienti chiusi come le abitazioni. Non esiste una soglia di sicurezza: anche una sola fibra inalata può risultare dannosa.
Negli edifici costruiti prima del 1992, l’amianto può essere ancora presente sotto forma di coperture in eternit, tubazioni, pavimentazioni, rivestimenti e altri manufatti. Riconoscere e gestire correttamente questi materiali è fondamentale per tutelare la salute di chi vive nell’immobile. È sempre consigliabile rivolgersi a ditte specializzate per l’individuazione, la valutazione e la rimozione sicura dell’amianto.
Le agevolazioni esistenti
Per favorire la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, l’Agenzia delle Entrate ha previsto specifiche agevolazioni fiscali, note come “bonus amianto”, ancora valide nel 2025. Questa misura consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per la bonifica e il corretto smaltimento dell’amianto dagli edifici.

Per ciascuna unità immobiliare, la detrazione può arrivare fino a un massimo di 96.000 euro. L’importo detraibile viene suddiviso in dieci quote annuali di pari importo e può essere richiesto sia per interventi su abitazioni singole sia per la bonifica di parti comuni di edifici residenziali. Il bonus amianto può essere richiesto anche per interventi mirati e specifici, senza la necessità di una ristrutturazione più ampia.
La detrazione è infatti accessibile anche per singole operazioni di bonifica. Per poter usufruire dell’agevolazione è indispensabile che i lavori vengano eseguiti da imprese specializzate e che siano rispettate tutte le normative vigenti in materia di sicurezza e smaltimento di rifiuti pericolosi. È fondamentale conservare tutta la documentazione relativa agli interventi per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Come avviene la bonifica dell’amianto
La bonifica dell’amianto può essere realizzata attraverso diverse tecniche, scelte in base alla tipologia e allo stato di conservazione dei materiali contaminati. La rimozione rappresenta la soluzione più radicale e definitiva, prevedendo l’eliminazione totale dei materiali contenenti amianto. Questa operazione deve essere affidata esclusivamente a ditte specializzate, che operano secondo rigorosi standard di sicurezza e seguendo le procedure di smaltimento previste dalla legge.

In alternativa, si può ricorrere all’incapsulamento, una tecnica che consiste nell’applicazione di prodotti specifici in grado di inglobare e fissare le fibre di amianto, impedendone la dispersione nell’aria e nell’ambiente. Questa soluzione viene adottata quando i materiali sono ancora in buone condizioni e non sono soggetti a sollecitazioni che potrebbero causare il rilascio di fibre.
Un’ulteriore tecnica è il confinamento, che prevede l’isolamento dei materiali contenenti amianto tramite barriere fisiche, riducendo così il rischio di esposizione. È essenziale affidarsi a imprese qualificate, in grado di valutare la situazione e scegliere l’intervento più idoneo in base alla tipologia e alla posizione dei materiali, garantendo la massima sicurezza per gli occupanti e per l’ambiente.
Per concludere
In sintesi, la presenza di amianto nelle abitazioni costituisce un rischio serio per la salute degli occupanti e richiede particolare attenzione per la sua rimozione o per la riduzione della pericolosità attraverso interventi mirati. Non bisogna mai sottovalutare il problema, poiché solo un ambiente privo di amianto può garantire condizioni di vita sicure e salubri.

Fortunatamente, sono disponibili specifiche agevolazioni fiscali che incentivano la bonifica e la rimozione dell’amianto da abitazioni e pertinenze, permettendo di recuperare parte delle spese sostenute tramite detrazioni. Per non perdere questi benefici è fondamentale affidarsi a ditte specializzate e conservare tutta la documentazione necessaria a certificare l’intervento.
La presenza di amianto in un edificio non rappresenta solo un problema sanitario, ma anche un fattore che può ridurre il valore dell’immobile. Procedere alla bonifica dell’amianto, quindi, non solo tutela la salute, ma costituisce anche un investimento che può aumentare il valore della proprietà e agevolare l’accesso a futuri incentivi per ristrutturazioni o interventi di efficientamento energetico.